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Speciale Arte, 09 Marzo 2017 alle 07:00:26

Le Allegorie Francescane


Matteo Conversini

Com'è noto l'allegoria è una figura retorica per mezzo della quale l'autore esprime e il lettore ravvisa un significato riposto, diverso da quello letterale, ma forse non tutti sanno che questa si può presentare sotto forma di opera pittorica o plastica, raffigurante un concetto.


È il caso delle Allegorie Francescane, attribuite dal Vasari - che le descrisse minutamente - a Giotto e a due suoi allievi, il Maestro delle Vele (forse da identificare con Angiolello da Gubbio) e il misterioso allievo Stefano Fiorentino, del quale ad oggi non è nota alcuna opera certa.
Affrescate sulla volta sopra l'altare maggiore della Basilica Inferiore di Assisi, tre vele - l'allegoria della Castità, della Povertà e dell'Obbedienza - segnano i cardini della Regola Francescana, suggellate nella quarta vela: il Trionfo di San Francesco.


L'opera è databile intorno al 1334.
Caratteristica peculiare delle quattro vele, inusuale ed eccezionale per un affresco, è la massiccia presenza dell'oro. Tutte, infatti, presentano uno sfondo dorato, che le rende la più sontuosa decorazione della Basilica Inferiore di Assisi.
Passando alla descrizione, nell'allegoria della Castità, scena attribuita a Stefano Fiorentino, troviamo al centro una donna con un velo monacale all'interno di una torre merlata raccolta tra due angeli portatori di doni, sopra la quale sventola uno stendardo bianco, simbolo di purezza. All'angolo sinistro San Francesco, che sta facendo salire al castello un terziario, un frate minore e una clarissa, rappresentanti dei tre componenti della Famiglia francescana.


Nell'allegoria della Povertà, anch'essa attribuita a Stefano Fiorentino, troviamo la figura della Povertà che sta al centro, coi piedi tra rovi, simbolo delle difficoltà della vita, che però alle sue spalle si trasformano in rose. Cristo le tiene la mano destra avvicinandola allo sposo, San Francesco, che le porge l'anello.
Nella Vela dell'allegoria dell'Obbedienza, attribuita al Maestro delle Vele, L'Obbedienza è seduta e con l'indice della destra sulla bocca comanda il silenzio a un frate che le sta davanti in ginocchio, pronto a ricevere il giogo con sottomissione. Sul tetto della loggia si trova Francesco tra due angeli. Anche il santo indossa il giogo, che è mosso dalle mani di Dio che compaiono nell'estremità superiore da un arco celeste.


Infine l'apoteosi di San Francesco, la vela verso l'abside, attribuita al Maestro delle Vele, nella quale San Francesco è raffigurato al centro della scena seduto su di un trono contornato da angeli.
Chiaramente ho dato solo un breve accenno alle raffigurazioni simboliche così magistralmente riprodotte e di certo potrei descrivere minuziosamente, sulla scia del Vasari, le scene raffigurate nelle quattro vele, ma sono dell'dea che non si può fare la mera cronaca descrittiva di un affresco senza prima averlo ammirato in tutto il suo splendore, quindi vi invito a trovare il tempo per una passeggiata nell'arte e nella storia, tanto più che è a due passi da casa.


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I.O. Cerreto di Spoleto


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